LA FESTA DEL SANTO

Nella mia città ogni anno c’è una grande processione dedicata a Sant’Antonio. Si svolge il 13 Giugno. L’evento è abbastanza sentito in città. Dico abbastanza perchè, Padova ha in sè due anime una cattolica e una laica. La dualità di questa città era ben nota nei secoli scorsi, da una parte la chiesa da un’altra, l’università. Nel palazzo della Ragione costruito prima della basilica, esiste un ciclo di affreschi raffigurante l’oroscopo, il facente veci di giudicante, stilava il proprio verdetto anche tenendo conto del segno zodiacale dell’imputato, questo tipo di affreschi si presenta dentro la cappella Ovetari, situata accanto a quella Giotto. Tornando al presente, la festa del Santo, chiamato semplicemente così dai padovani, comincia alla mattina prestissimo con orazioni davanti alla chiesa, uscite, delle varie parti del Santo, statua, crocerosssine, macellai, univesrità, boyscout, preti, suore e quant’altro. Dal mio punto di vista, particolarmente privilegiato, ho vissuto tutta la varia umanità che partecipa a queste feste. Al pomeriggio, finito il lavoro restavamo a guardare dalle vetrine, la processione che sfilava proprio davanti al negozio. Con noi c’erano delle signore bottegaie, che conoscevano tutti i vizi e le virtù delle pie signore che passavano con rosari in mano e velo in testa. Era uno spasso, quando le pie passavano, le signore le salutavano con un sorrisone ed appena si giravano via con i pettegolezzi ne usciva di tutto, anche perchè una delle signore con noi aveva un negozio di biancheria intima di gran classe. Credo di poter dire che quella sfilata mieteva ogni anno un sacco di vittime. Ma la vittima più illustre fu un nostro cliente avvocato che insieme ad altri ragazzi giovani come lui aveva da poco aperto uno studio accanto al ristorante. Li vedevo tutti i giorni. Questo ragazzo veneziano era il più bruttino di tutti, ma anche il più simpatico. Era allora alla disperata ricerca di una casa a Padova, con un pò di fortuna riuscì a trovare in affitto un bellissimo appartamento in piazza del Santo. Aveva i balconi affacciati davanti alla basilica una vera bellezza. Dopo la festa del Santo, a Padova è giorno festivo, viene a pranzare e mi racconta:” Ieri mattina alle sei, sono stato svegliato da una specie di boato. La sera prima avevo finito di lavorare alle tre, ascolto questo rumore di fondo venire da fuori. Ad un certo punto sento ad altissimo volume partire qualcosa che sembrava una voce all’ altoparlante. Penso,  no non esiste che questi si mettono a far casino a quest’ora. Mi fiondo fuori dalla terrazza solo in mutande e urlo: “MA CHE COS’E’ STO CASINO?” . Venivo dal buio, la luce mi aveva accecato, appena riesco a vedere qualcosa, vedo migliaia di occhi puntati verso di me. Era cominciata la festa del Santo.”

D.R.C.

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