Questa mattina percorrendo la strada che mi porta al lavoro, ho visto un piccolo aereo in fase di atterraggio. Cosi’ mi e’ tornata alla mente una vacanza trascorsa in Grecia diversi anni fa. Arrivammo in questa bellissima isola, d’estate, era la nostra prima vacanza. Ci andammo in moto un VFR 750. Era la prima volta che il mio compagno usava quella moto per un viaggio cosi’ lungo, ma nonostante cio’ si dimostro’ un ottimo ed espertissimo pilota. Naturalmente la vacanza trascorse come una favola. Questa piccola isola aveva un aeroporto dove, nonostante le piccole dimensioni, il traffico era molto sostenuto. Ci passammo davanti alcune mattine, stando proprio nel tragitto per fare le escursioni nell’interno dell’isola. Percorrendo le vie cittadine ci accorgemmo come i semafori e qualunque altro segnale o divieto, per i greci, fossero piu’ che altro un optional. Vedemmo con i nostri occhi passare via dritti, con tutti i colori del semaforo, pensando di essere daltonici. Nel nostro immaginario ci immaginavamo, il semaforo arcobaleno, dove ad ogni sfumatura di colore c’era un interpretazione del tutto personale. Ci accorgemmo poi che tutto era piu’ o meno un caos e ci lasciammo andare alla piacevole deriva dell’anarchia. In una di quelle mattine diretti in centro, passando per il famoso aeroporto, ci accorgemmo che c’era un vigile, facente servizio di “semaforo”. Praticamente faceva fermare le auto ad una certa distanza. Come se ci fosse stato un incrocio, aveva fatto fermare le auto nei due sensi. La strada correva lungo la pista, ed essendo una strada senza confluenze, non capivamo perche’ sia noi che quelli che arrivavano dalla direzione opposta dovessimo fermarci. Per far passare chi? E da dove? Lui stava tra le due corsie e deteneva, una distanza ( spazio libero) di circa trenta metri. Con paletta, fischietto, baffetti e panza di ordinanza, stava la immobile con il braccio alzato. Nessuno capiva cosa stesse accadendo. Dopo un quarto d’ora, una piccola fuori strada con dei ragazzi, paonazzi, si fece avanti. Il vigile comincio’ ad inveire, facendo loro capire di tornare indietro. Ma i ragazzi restarono al loro posto. Improvvisamente vedemmo un aereo avvicinarsi, per compiere le manovre atte al decollo. Il vigile spari’. L’aereo, arrivava a tutta velocita’. Per posizionarsi al decollo dovette fare una velocissima curva. Tale manovra implico’ la fuori uscita, di un ala dal bordo pista, bordo pista delimitato da una rete distrutta. L’ala arrivo’ proprio nel bel mezzo dello spazio che aveva delimitato il vigile, cioe’ in mezzo alla strada. Guardammo la scena pietrificati, nell’assoluta convinzione che i ragazzi nel piccolo fuori strada, venissero inesorabilmente decapitati. Fortunatamente l’ala era piu’ alta delle teste, qualcosa comunque ci fece capire che se l’ erano vista brutta, visto che erano passati dal paonazzo al bianco pallidissimo. L’ala passo’, il vigile si materializzo’, il traffico riparti’. Dopo questa esperienza, decidemmo di filmare l’ accaduto, pensando che nessuno ci avrebbe creduto. Stessa sequenza di situazioni, stesso vigile, panzuto. Ci appostammo, di fronte al bordo, dall’altra parte della strada. Telecamera pronta, l’aereo rulla, il vigile fa spazio e se ne va. L’aereo pero’ questa volta non ripete la stessa scena, passa lontano dalla recinzione e si posiziona davanti a noi con i motori posteriori. Ciak si gira. L’aereo a quel punto spara un getto d’aria, di polvere e di rumore assordante che ci lascia, sordi, muti, ciechi e bianchi. Il vigile ritorna sulla scena e guardandoci con compassione, sicuramente ha pensato : Οι τουρίστες δεν είναιφυσιολογικό, περίεργο πολύ περίεργο.
D.R.C.
p.s. l’operatore ha fatto un filmato meraviglioso ma come al solito ha perso tutto il materiale che ha girato……….
D.R.C.