LO SPLENDIDO


Nanni Loy, Specchio Segreto: Zuppetta

Ormai è il momento della domanda di rito: “Dove vai in vacanza quest’anno?” Così tutti a raccontare i progetti, le impressioni e le esperienze passate. Proprio oggi all’interno di tal argomento si disquisiva se fosse meglio la vacanza da soli o in compagnia. Per quanto mi riguarda, ho passato delle meravigliose vacanze in “branco”: tenda, fornellino Lumogas e tanto spirito di adattamento. Adesso dopo vari tentativi di vacanze, in compagnia di amici, abbiamo da anni deciso di conferirci alla vacanza “solitaria”. Ci siamo trasformati in degli “orsi” intolleranti. Per cui, in città, tutti amici in vacanza tutti estranei. Durante una vacanza in Sardegna, quella della piccola Leggi tutto “LO SPLENDIDO”

Bastaaa!


È incredibile come io cerchi sempre di essere accondiscendente con chi la pensa diversamente da me e di attivare un dialogo costruttivo, mentre altri si incazzano, arrivando a sclerare, e , nonostante siano nel torto, non vogliono sentire ragione.
Uno degli ultimi episodi si è verificato con un “personaggio” che, dopo essersi animato in casa mia e dopo che io avevo fatto finta di niente, è tornato sull’argomento mentre eravamo a casa sua e si messo a urlare agitandosi…
Pausa esplicativa:
argomento immigrati, lui che diceva che bisognava sparargli affondarli e altre oscenità e io, con la massima calma, cercavo di portare alla luce come tutto questo sia un progetto più grande di noi e gli chiedevo come poteva pensare queste cose dopo aver visto i corpi dei bambini (ti ricordi di quello con la pagella dentro la giacca ?).
Gli immigrati e noi siamo solo delle pedine; bisognava pensare diversamente.
Ho aggiunto altri dettagli, ma lui non voleva sentire.
Fatto sta che a casa sua, dopo l’ennesima volta che aveva alzato la voce e non riuscivo a
tranquillizzarlo, sono scattato dalla sedia e ho gridato: “BASTAAAAA!!!”
Avevo le mani che tremavano, volevo saltargli al collo.
Una persona che quando lavorava e c’erano gli scioperi (ha circa 75 anni) si faceva scortare dai carabinieri all’interno della fabbrica perché diceva che gli operai erano tutti lavativi, ha goduto invece a mani piene dei diritti acquisiti grazie ai scioperanti !!
L’unico su centinaia di scioperanti all’ennesima morte sul lavoro.
Comunque il giorno dopo mi ha inviato un sms “la nostra amicizia è conclusa”: accidenti, mi ha fregato sul tempo, ho pensato!
Ovviamente va a messa tutte le domeniche…. non vuol dir niente, ma aiuta.

L.A.D.

I segni


Domenica dicevo a mio fratello che spesso ci arrivano dei segni per farci capire qualcosa. A me queste cose succedono di continuo.
Tempo fa volevo riallacciare l’amicizia con una persona e uscendo dal lavoro − continuavo a dirmi: “Adesso vado”.
Uscendo dal cancello del mio lavoro, avrei dovuto girare a sinistra per andare da lui e invece mi son detto “Andrò più tardi” e nel girare a dx stavo per investire un pedone…
Sembrava quasi che mi dicesse: “Hai sbagliato strada: se andavi dall’altra parte, non succedeva nulla”.
A questo “segno” non ci sono arrivato subito, ma poco dopo, perché un po’più avanti, poco prima di un incrocio, mi son ridetto: “Invece di andar dritto verso casa mia, giro a destra e prendo il coraggio a due mani e mi faccio vivo dopo tanto tempo, magari qualcosa riesco a dirgli!”.
Anche questa volta non mi sono ascoltato e ho mantenuto la velocità, senza frenare visto che non dovevo girare.
Pam! Una macchina, poco prima dell’incrocio non rispetta la precedenza e io le sbatto contro.
Risultato: macchina distrutta in tutta la parte destra e io in piedi, senza nessun danno apparente, neanche uno striscio, lo scooter ancora “usabile”, tanto che l’ho usato per tornare a casa.
L’uomo della macchina ha cercato il morto, non ci credeva che ero io!
Forse anche questo era un segno?
Posso crederci come no.
Alla fine, comunque, non ci sono andato… troppo codardo.

Altro episodio
Ogni tanto troviamo dei pulcini in giro per il mondo e puntualmente chiamiamo la Lipu che prontamente se li accolla, sollevandoci da un grande onere, che è quello di allevarli e curarli fino a farli volare via.
Due settimane fa, abbiamo trovato un piccolo di tortora davanti all’uscio di casa.
Nella sfortuna, della tortora, c’è anche una fortuna ed è quella che siamo usciti noi per primi anziché i nostri due felini.
Era un sabato così la tortorella ha preso il nome del giorno: Sabato.
Questa mattina, ho pensato di mettere Sabato davanti al balcone del bagno. In casa c’era un silenzio insolito e dalla finestra veniva una luce molto debole.
Stranamente non passavano macchine e il silenzio continuava a durare.
Mi sono fermato a guardare Sabato: gli stanno venendo fuori i disegni classici della tortora, ilgrigio dei cerchi del collo mi sembra più chiaro.
Guardare un cucciolo di volatile e accarezzarlo non è da tutti i giorni, è un privilegio che pochissimi hanno.
Ti porta a svuotare la mente per poi soffermarsi al primo pensiero che si fa largo nel bacino di pensieri che hai in testa.
Chissà se mai potrà volare, magari anche scagazzarmi in testa e raccogliere i miei insulti…
Glielo auguro. Mentre facevo questi pensieri, la tortora ha cominciato a stirare le ali, sembrava quasi che me le mostrasse: “Guarda che bellissime ali che ho!”, poi ha cominciato a pigolare.
A fatica ho trattenuto la commozione.
Chissà se è un segno anche questo, la giornata è solo all’inizio.
Arrivato al lavoro, mi sono messo i Negramaro come fondo musicale e mentre ascoltavo “un passo indietro e già so di aver torto e non ho più le parole…” mi bussano alla porta ed entra un professore.
Strana visita, di solito al mattino presto non ricevo visite e invece è venuto a portarmi 3 regali:
un cristallo enorme che allontana la gelosia e le onde negative e elettromagnetiche (visto che ci lavoro in mezzo)
un cristallo che equilibra il corpo emotivo
e il terzo è il gesto, saper che ha usato del suo tempo libero: pensare e andare nel negozio per me.
Non sono più riuscito a trattenermi e ho pianto, anzi lo sto ancora facendo e mi è anche venuto molto freddo.
L.A.D